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The Walking Dead N.1


Ho finalmente tra le mani il primo numero del fumetto di The Walking Dead edito da Saldapress.

L'ho divorato in pochi minuti e credo che a breve gli darò una seconda lettura. Questo fumetto è proprio quello che credevo, bello ed entusiasmante.


Il primo numero si intitola: Risveglio nella città dei morti, e comincia con Rick che viene colpito e finisce in coma, poi il risveglio come tutti ricordiamo e i primi passi nell'ospedale invaso dagli Erranti. A differenza della serie tv nel fumetto è tutto più veloce. Rick esce dall'ospedale, incontra lo zombie della bicicletta e poi va a casa sua. Qui viene colpito alla testa dal piccolo Morgan e conosce il padre che lo ospita... ecc..ecc.


Al momento le differenze non sembrano tantissime rispetto alla serie tv, o meglio gli argomenti sono quelli, ma come dicevo anche in un precedente articolo qui ci sono meno riempitivi. In questo numero si arriva già a quando loro per scappare dalla città si ricoprono di viscere di zombie.

Credo che ogni fan che si rispetti di The Walking Dead debba leggere il fumetto originale, poi per 2.90 euro al mese si può anche fare.

La fattura dell'albo è davvero ottima, copertina semirigida in stile Bonelli ma lucida, ottima carta che non lascia intravedere la pagina sottostante e redazionali interessanti con la storia delle origini del fumetto, della serie e note sugli autori.

Riporto qualche riga dei redazionali:

Siamo nel 2003. Il ventitreenne Robert Kirkman si presenta all'editore Image Comics. Dice più o meno: “Ho un'idea. Una nuova serie a fumetti che potrebbe andare avanti per anni.” The Walking Dead è nato così e racconta cosa succede a un gruppo di persone messe alle strette da un evento di dimensioni apocalittiche.

L'idea di Kirkman è tanto semplice quanto rivoluzionaria. Si chiede: cosa succede ad un gruppo di persone che si trovano costantemente in pericolo? Come cambiano le loro priorità? Che regole decidono di darsi?


Alla Image dicono: “Ok facciamolo”
Il suo amico Tony Moore disegna i primi sei episodi della serie e poi passa il testimone all'inglese Charlie Adlard.

Anno dopo anno, The Walking Dead conquista il pubblico americano, e nel 2010 AMC decide di produre una serie televisiva tratta dal fumetto di Kirkman.


E il successo di The Walking Dead diventa globale.

Il volto di Rick Grimes
Una delle scelte essenziali che Darabont si è trovato a dover compiere per la sua trasposizione sullo schermo della serie è stata quella degli attori, ovvero coloro che avrebbero dovuto incarnare i personaggi che i lettori conoscevano già bene. E, tra questi, l'attore che avrebbe indossato i panni di Rick Grimes, uno degli ultimi ad essere selezionati, proprio per la delicatezza del ruolo che avrebbe dovuto interpretare. AMC, così come regista e autore, sapevano di avere per le mani qualcosa di nuovo e unico dato che, in tv, una saga zombie non si era mai vista. Per cui, per la parte di Rick, sarebbe stato il caso di scegliere un volto poco conosciuto, un attore capace di incarnare tutte le sfaccettature del carattere del vicesceriffo che comanda le operazioni e, nello stesso tempo, in grado di aggiungere qualcosa al personaggio.

Parola di Kirkman
Con The Walking Dead intendo indagare i modi in cui le persone reagiscono di fronte alle situazioni estreme e come ne escono cambiate. È questo il mio scopo sulla lunga distanza. Con il tempo vedrete il personaggio di Rick mutare e maturare al punto che quando vi guarderete alle spalle vi accorgerete di non riconoscerlo più. Spero vi piacciano i racconti epici, perché è proprio questo ciò che ho in mente per questa storia.”




Vi lascio con l'immagine della copertina del secondo numero:


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